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20.10.2013
I lucani 2.0 s'incontrano al Metropolis

È stata una serata speciale, diversa, moderna, quella di ieri sera in occasione della presentazione al pubblico della nuova Associazione Amici della Basilicata in Lombardia.
Ci si poteva aspettare una riunione con la musica bassa, in un angolo del locale con la luce al neon sparata in faccia, dove alcuni nostalgici innamorati della propria terra si sarebbero abbracciati raccontando quant'era bella la vita di un tempo.
Invece no.
Siamo di fronte all'upgrade dei lucani.
I lucani hanno invaso Milano, bevono cocktail milanesi (ma mixati con l'Amaro Lucano), si integrano, accolgono i modi e i luoghi contemporanei della città, avidi di conoscere e condividere, aperti alle novità e alla cultura degli altri.

Che poi, del resto, c'era da aspettarselo.
I lucani sono sempre stati così.
A New York hanno costruito grattacieli, alla NASA studiato progetti per l'umanità, mica per noi soli.
Silvio Spaventa Filippi ha fondato il Corriere dei Piccoli per tutti i bambini, mica solo per quelli lucani.
E Giustino Fortunato si è dannato per risolvere la questione meridionale, non solo quella della Basilicata.

E anche se guardandomi intorno mi sono accorta che i lucani non hanno più le gambette corte da meridionale medio, e l'accento non è più quello timido della campagna, ma di cittadini del mondo che hanno studiato a Bologna e Milano e viaggiato per tutti i continenti, l'amore per la propria terra, pudico e sincero, quello mi è sembrato lo stesso di sempre.
di Angela Langone

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